Mac,n - Museo di arte Contemporanea e del '900

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Nel tempo dell'assenza. Giovanni Timpani

Oblò


Esposizioni › Nel tempo dell'assenza. Giovanni Timpani

Le esposizioni antecendenti il 2016 si trovano nella sezione EVENTI

Nel tempo dell’assenza. Giovanni Timpani, è il titolo della mostra, a cura di Paola Cassinelli, inaugurata il 19 maggio 2018 in occasione della Notte dei Musei 2018.

 

 

Giovanni Timpani, artista campano, diplomato con lode all’Accademia di Belle Arti di Napoli, è stato il vincitore, nel 2015, del 9° Premio Internazionale Biennale d’Incisione Città di Monsummano Terme. Dopo tre anni Timpani torna a Monsummano con una mostra che mette in evidenza i notevoli progressi raggiunti grazie allo studio continuo e all’incessante sperimentazione tecnica.

L’acquaforte, l’acquatinta, la puntasecca sono le tecniche con le quali sono stati realizzati i suoi ventidue fogli incisi, di varie dimensioni, esposti nelle sale del primo piano della Villa Renatico Martini, che seguono il progetto: Oblò. Un occhio sul mondo dell’arte contemporanea.

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Nel tempo dell’assenza

Parlo con Giovanni del suo lavoro, guardando le opere sparse su ogni piano utilizzabile.

Sono numerose, curiose, legate l’una all’altra da un silente filo conduttore, c’è un racconto, una storia che le unisce. Su quei fogli incisi sono tradotte delle immagini, delle figure in movimento, ora riconducibili alla realtà ora al pensiero astratto che costituisce il preciso bagaglio culturale acquisito da Timpani durante i suoi anni di sperimentazione e di studio, mai interrotti. Immagini che provengono dal passato, un passato senza tempo che è servito a costruire il presente dell’artista, proiettato, con grande trasporto, verso un futuro ancora solo utopicamente immaginabile.

La poetica di Giovanni Timpani si trascina nei meandri visionari della laguna veneta dove Tintoretto lo conduce, facendogli attraversare, sempre in un rispettoso silenzio, le arcate di una città che primeggia per le sue luci e ombre, per i suoi bagliori improvvisi sul mare, per le sue figure costruite sull’incontro di effetti cromatici e di chiaroscuri. Il suo cavaliere, figura autobiografica, si muove indisturbato tra gli interminabili saloni dei palazzi vuoti e medita all’interno di un incoercibile tempo metafisico che diventa un elemento scenografico, il tempo rappresentato dal buio, un buio cavernoso presente in Grande interno o Buio consolidante , dall’ombra tenebrosa, indefinita e indefinibile, nella Camera di Narciso, dalla sagoma fulgente, proprio per la sua profonda oscurità, percepibile nei tre fogli che rappresentano l’evoluzione del tema dedicato al sommo poeta: Al Dante, Presenza al Dante e Metamorfosi di Dante.

La sensazione di vivere senza luogo né tempo è quella che sta provando Icaro nell’istante della caduta, quando i suoi sogni sembrano infranti per sempre, ma Giovanni Timpani lo salva e lo adagia nel suo sogno, nella sua fantastica Visione - dellimpermanente , visione di ciò che muta, si trasforma, cambia di condizione e di stato, ma continua a esistere, eternamente, in una continua evoluzione metamorfica .

Paola Cassinelli, maggio 2018

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