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Tendenze del '900: Naturalezza come stile, il Frontespizio


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15 dicembre 2002 - 16 marzo 2003

  Con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività culturali, della Regione Toscana, dell’Amministrazione provinciale di Pistoia.

Nato nel clima dei Patti Lateranensi, “Il Frontespizio” uscì nel maggio 1929 quale bollettino della Libreria Editrice Fiorentina dell’Opera del Cardinal Ferrari. Dopo il fallimento di quell’Opera, la rassegna mensile rimase attiva grazie alla sottoscrizione dei collaboratori, in primis Piero Bargellini che nel 1930 ospitò la redazione in casa propria. Nel 1931 la testata venne rilevata dall’editore Attilio Vallecchi, e la direzione fino allora affidata al giornalista Enrico Lucatello, passò a Piero Bargellini  che la terrà fino a tutto il 1938.

Nell’anno seguente la direzione venne estesa a un comitato composto dallo stesso Bargellini, da Giovanni Papini e da Ardengo Soffici – responsabile anche della linea artistica – con redattore capo Barna Occhini. Nella sua lunga vita “Il Frontespizio” fu attivo in molteplici ambiti culturali, organizzando il pensiero cattolico all’interno della società italiana  post concordataria con la posizione di un “cristianesimo pensante”. Attorno a quella dialettica si riunirono scrittori, poeti e uomini di pensiero di diversa generazione e di varia formazione culturale, come Giulotti, Papini, De Luca, La Pira, Vigorelli, Fallacara, Betocchi, Lisi, Luzi, Bo (che con il suo saggio Letteratura come vita pubblicato in rivista nel ’38 sancì l’indirizzo dell’ermetismo letterario).

Un criterio di scelta che ricalcava in pratica l’etica sofficiana della pittura di tradizione: un’arte autenticamente italiana, derivata dalla tradizione e perciò duratura, in quanto non sfiorata da estetismi passeggeri e dunque in grado di resistere – come ogni classicità – al variare delle mode.

Una predisposizione d’animo e di fresca spontaneità che Soffici aveva ricercato nell’arte pura di giovani talenti con argomentazioni che, avanti  a un dettato estetico, riassumevano un’etica, la quale inevitabilmente, verrà di lì a poco demotivata col finire di un’epoca, apparendoci oggi nel “ Frontespizio” quale estrema rappresentazione d’una “naturalezza come stile”. È in quel rigore che la rivista operò le sue scelte, suscitando non poco scalpore per certe vistose esclusioni.

La divulgazione di opere dei maggiori artisti italiani, sia del Rinascimento che dell’Ottocento fino alla contemporaneità novecentesca, della quale appunto si occupa questa mostra, fu prerogativa delle ultime annate della rivista, nelle quali la scelta degli artisti contemporanei riassume in termine storico un vero e proprio significato di tendenza.

Così, per la prima volta, sono state riunite nelle sale del Museo di Arte Contemporanea, oltre 120 opere (fra dipinti, sculture, disegni e incisioni) pubblicate sul “Frontespizio” dal 1937 al 1939, ora facenti parte di collezioni private e di 17 musei italiani, che documentano, in un interessante confronto, la peculiare tendenza di un’epoca.

Si sono potute ammirare le opere di 34 artisti italiani quali:

Amerigo Bartoli, Luigi Bartolini, Ugo Bernasconi, Evaristo Boncinelli, Gino Brogi, Pietro Bugiani, Alfiero Cappellini, Carlo Carrà, Felice Casorati, Filippo De Pisis, Francesco De Rocchi, Arrigo Del Rigo, Pericle Fazzini, Nicola Galante, Oscar Gallo, Tullio Garbari, Giuseppe Graziosi, Mino Maccari, Giacomo Manzù, Antonio Maraini, Quinto Martini, Giorgio  Morandi, Pietro Parigi, Francesco Perotti, Romano Romanelli, Ottone Rosai, Gino Severini, Ardengo Soffici, Armando Spadini, Leonetto Tintori, Fiorenzo Tomea, Arturo Tosi, Gianni Vagnetti, Lorenzo Viani.

Il catalogo e la mostra, a cura di Marco Moretti, sono stati presentati da Antonio Paolucci. Il catalogo contiene contributi critici di Lorenzo Bedeschi, Anna Buccinotti, Ornella Casazza, Marco Marchi e dello stesso curatore. La mostra ed il relativo catalogo sono stati realizzati grazie alla sensibilità e al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, dell’Amministrazione provinciale di Pistoia e della Regione Toscana.

L'evento ha fornito, inoltre, la possibilità  di attivare un progetto formativo per le attività di tirocinio a seguito della sottoscrizione di convenzione con il Liceo Scientifico Statale “Coluccio Salutati” di Montecatini Terme, per la sezione aggregata I.T.T. “F. Forti” di Monsummano Terme e con l'Istituto "G. Sismondi" di Pescia. A tale proposito il museo ha organizzato per gli allievi dell'istituto turistico una conferenza formativa, a cura di una delle ricercatrici, con proiezione di diapositive e ha fornito esauriente materiale didattico.

L’attività di tirocinio e alternanza scuola/lavoro si è svolta all’interno del museo, in stretta sinergia con i responsabili delle attività culturali del Comune, ed ha avuto come obiettivo l’accoglienza e l’assistenza alle mostra, con l'organizzazione, inoltre, di visite guidate per scolaresche ed adulti.

L'Istituto "G. Sismondi" di Pescia è intervenuto nel progetto formativo con l'attivazione dell'ufficio stampa, che ha svolto le sue attività all'interno della struttura scolastica sotto la direzione del tutor scolastico e dietro le indicazioni fornite dalla direzione del museo. Il museo ha fornito la banca dati quale punto di partenza per l'attività.

Per la prima volta è stato sperimentato un biglietto unico (intero, ridotto e per gruppi) che ha permesso la possibilità per l'utenza di poter visitare anche la mostra “Il paesaggio dei miracoli -  Devozione e mecenatismo nella Toscana medicea da Ferdinando I a Cosimo II” ospitata al Museo della Città e del Territorio.

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