Andrea Vaccà Berlinghieri (1772-1826)
Ritratto di Mary Shelley di Richard Rothwell (1840)
Ritratto di John_William Polidori di F.G. Gainsford
Venerdì 6 maggio – ore 21.15
Conferenza di Giampiero Giampieri - Introduzione di Guido Guidotti
In collaborazione con l'Associazione Astrofili della Valdinievole “A. Pieri
Che cosa c'è di “italiano”nel famoso romanzo scritto dalla giovanissima Mary Shelley?
Frankenstein fu ideato nella tarda primavera del 1816, l'anno detto “senza estate” per via delle anomalie climatiche. Gli Shelley, raggiunto lord Byron a Ginevra, erano confinati in casa e leggevano, tutti insieme, libri paurosi e storie tedesche di fantasmi.
Nacquero così due opere immortali: Frankenstein, appunto, e Il vampiro dell'italo-inglese John William Polidori, medico personale di Byron.
Originari di Bientina i Polidori, gente di cultura, conoscevano bene il nome di Francesco Vaccà Berlinghieri, chirurgo di Ponsacco, e di suo figlio Andrea. Si diceva che prima il padre, poi il figlio, studiando la possibilità del trapianto di organi, praticassero esperimenti su cadaveri e animali.
Tutto questo fu riferito all'incuriosita Mary Shelley che, giunta in Toscana col marito, conobbe di persona il Berlinghieri.
Ingresso libero
Andrea Vaccà Berlinghieri (1772-1826)
Ritratto di Mary Shelley di Richard Rothwell (1840)
Ritratto di John_William Polidori di F.G. Gainsford